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Commenti al testo di Edi Davoli
Linverno del cuore

Sei nella sezione Commenti
 

 Edi Davoli - 14/03/2018 12:41:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie di cuore Giacomo, quello della violenza sui bambini è un tema che mi addolora tanto. Ho voluto dare dignità alle due sorelline uccise dal papà e a tutti quei bambini che invece di avere un albero-genitore protettivo si sono trovati vicino un carnefice.

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 Edi Davoli - 02/03/2018 22:44:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Cara Elisabetta, mi fai arrossire, grazie di cuore!

 Elisabetta Sancino - 02/03/2018 19:33:00 [ leggi altri commenti di Elisabetta Sancino » ]

Cara Edi,
non tutti riescono a parlare di fatti tragicamente attuali nelle loro poesie, è un dono che pochi hanno. Tu hai mescolato sapientemente incanto, dolcezza e dolore estremo, riuscendo a toccare delle corde molto profonde. In questi giorni così magici per via della neve non possiamo fare comunque a meno di ricordare che la violenza non conosce sosta né confini e se la poesia ci aiuta in questo, allora ben vengano testi come il tuo. Grazie!

 Edi Davoli - 02/03/2018 12:24:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie Salvatore per il tuo commento. Al di là di tanti argomenti, molto leggeri e personali, è giusto "cantare" gli avvenimenti della nostra realtà per sensibilizzare e perché tutto non cade nel silenzio dell’omertà. Un caro saluto!

 Edi Davoli - 02/03/2018 12:18:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Cara Franca non posso che condividere il tuo sfogo. La nostra è realmente una società malata così lontana dai valori che uniscono, accolgono e creano benessere e amore. La famiglia è il fulcro che riflette lo stato di abbandono e meismo di questo sistema. Sì le donne non vengono ascoltate, in primis dal proprio uomo poi dalla struttura... Assistenti sociali, carabinieri..., che dovrebbero tutelarle. Il desiderio di potere e autocontrollo sull’altro è fagocitante e assoluto e arriva a cancellare i sentimenti di affetto e amore anche nei confronti dei propri figli che diventano le pedine di tanta follia omicida. Il cuore di tanti uomini è un inverno tetro e profondo. Ho dovuto scrivere, per onorare queste vite, questi occhi, questi sogni spezzati per sempre. Grazie di cuore Franca per aver dato il tuo contributo!


 Salvatore Pizzo - 01/03/2018 23:33:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Colpiscono questi versi, colpiscono con quel giusto tatto: non urlati, ma forse proprio per questo ancor più dirompenti.
Non si può che rimanere sgomenti di fronte a questi fatti che, troppo spesso, finiscono per scolorire nell’oblio dell’ignavia: è un problema assai grosso che ci tocca noi uomini, al di là di nazionalità,religione,colore o ceto sociale. E non dovremmo averne vergogna o paura d’affrontarlo.Invece tutto sembra risolversi come al solito sotto un velo di malcelata omertà...
Molto sentita
Un carosaluto

 Franca Colozzo - 01/03/2018 22:19:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Edi. la tua è una poesia intrisa di profonda tristezza che la coltre di neve bianca tende a coprire con le belle immagini iniziali dell’albero che nutre le sue gemme. Lo stesso albero, poi, recide i suoi figli e l’immagine stessa ci colpisce, ci fa riflettere sulla follia degli uomini.
Un bombardamento di notizie di delitti efferati, di massacri sconvolge la nostra mente e ci illudiamo di esistere in questo mondo pervaso dal male. Continuiamo a vivere quasi per inerzia ed il freddo pungente di questi giorni forse è il simulacro di una così immane follia.
Affermo con rabbia e costernazione che quelle due infelici creature avrebbero potuto salvarsi da un’inutile carneficina. Nessuno difende le donne in questa nostra società italiana composta da troppi uomini immaturi, mammoni o narcisisti, incapaci di dare amore e di riceverne!
In Italia c’è un susseguirsi continuo di episodi brutali su donne e su minori. Quello di ieri è, però, estremamente efferato in quanto due creature innocenti sono state vittime della follia di un padre che avrebbe dovuto tutelarle.
C’è necessità di ricostruire i valori fondanti della società in cui viviamo: troppa violenza gratuita, troppi social, troppe persone che si frappongono tra moglie e marito, invece di favorire un dialogo a due, troppa carenza di cultura... In sintesi, è una società seriamente malata che non ha bisogno di armarsi ma di amarsi! Scusa il mio sfogo sull’onda di tante drammatiche notizie recenti. La tua bella poesia è un omaggio a quelle due creature.
Buona notte

 Edi Davoli - 01/03/2018 20:03:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie di cuore Graced per il tuo apprezzato contributo! Una bianca serata!

 Graced - 01/03/2018 19:00:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Incantevole questo candore della neve in cui gli uccellini ed i teneri germogli nutriti dalla linfa della pianta vengono salvaguardati dal gelo.Purtroppo i teneri bimbi che muoiono per mano di gente folle, nessuno riesce a salvarli, ancora oggi la cronaca ne menziona
un fatto eclatante ed orribile. E pi, vogliamo mettere tutti i bimbi innocenti morti in Siria perché governi scriteriati continuano a massacrare civili per il loro tornaconto?
Ci commuoviamo per la bellezza che ci regala la natura, ma dall’altra parte si rimane orripilati da eccidi che non ha senso ci siano. Versi molto belli che portano a riflettere. Un caro saluto Edi Davoli,Graced.

 Edi Davoli - 01/03/2018 18:13:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie carissimo Arcangelo per la tua lettura così attenta e profonda. È sempre un piacere condividere con anime sensibili i moti del cuore. Una nevosa serata!

 Arcangelo Galante - 01/03/2018 17:14:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Poesia strettamente attuale, innanzitutto per i fatti di cronaca cui fa riferimento, in secondo luogo, perché si ricollega al gelido e pungente freddo che sta attanagliando l’intero paese, tetro e profondo, come l’inverno del cuore.
Molto belle e delicate le immagini utilizzate dall’autrice, soprattutto il piccolo pettirosso che esce dal buco, in maniera a dir poco ardita.
La scena, poi si sposta, nella parte centrale, a quello sparo, condensato di domande che, forse, non troveranno mai risposta alcuna.
Tante, troppe, piccole anime strappate alla vita precocemente, senza avere avuto la possibilità di viverla, godendola appieno.
Nessuno può porre fine al “groviglio di odio e follia”, se non cerca, dentro di sé, un piccolo raggio di sole che possa rischiarare la propria coscienza.
Lirica molto toccante, letta e gradita, per stesura e contenuto.
Un caro saluto, gentile Edi. :-)